

Luca aprì gli occhi e vide il rosso cantare attorno al suo cuore. "Perché brilli così?" sussurrò. Il rosso rideva silenzioso. Era gioia, capì. Il mondo s'illuminò.

Quando la pancia fece male di nostalgia, arrivò il blu. "Sei tristezza?" chiese Luca allo specchio. Il blu ondeggiò piano. Luca respirò lentamente. Il nodo si sciolse come neve.

Prese un quaderno e colorò una mappa. Rosso per gioia, blu per tristezza, giallo per curiosità. "Così ti capisco," disse. I colori risposero con quieta luce.

In piazza, i colori ballavano caotici. Viola tempesta, arancione scintille, grigio sbuffi. "Troppi!" gridò, tappandosi le orecchie. Chiuse gli occhi, contò cinque respiri. Le tinte si ordinarono come un coro.

Di notte arrivò il nero tremante. "Ho paura," ammise. Accese una piccola lampada. Il nero schiarì in verde tenero. "Coraggio cresce piano," sussurrò, abbracciando il cuscino.

Al mattino dipinse un sentiero sull'aria con le dita. "Guidatemi, colori," disse. Il giallo aprì la strada curiosa. Luca camminò leggero. La scuola sembrò meno enorme.

In classe, i colori si attorcigliavano sopra i banchi. "C'è confusione," mormorò. Mise la mano sul petto e respirò. Il suo azzurro calmo si allargò. L'aria diventò morbida.

Vicino alla finestra tremava un lilla timido. "Forse serve gentilezza," pensò. Disegnò un sole e lo lasciò sul banco vuoto. Il lilla schiarì. L'aula sorrise in arancione.

Alzò la mano. "Posso fare una domanda?" chiese. "Come vi sentite oggi, classe?" Le voci si aprirono come petali. I colori si posero attenti, gentili.

Più tardi, un arancio impaziente correva nel suo petto. "Ti vedo," disse. Nominò il colore, fece tre respiri, scelse di aspettare. L'arancio diventò caldo. La pazienza trovò spazio.

A casa, appese la mappa dei colori. "Questa è la mia bussola," dichiarò. Ogni giorno aggiunse un segno. Le sfumature parlavano di lui. E anche degli altri, senza parole.

Al tramonto, il cielo mescolò emozioni come acquerelli. "Vi ascolterò sempre," promise. Il rosso e il blu danzarono in viola sereno. Luca sorrise. Capire gli altri cominciava da lì.